Sulla Riforma del Breviario di Pio X Un grande liturgista, Dom Cabrol OSB, previde che
quella riforma sarebbe stata solo il preludio di altre ben peggiori
[Dom F. Cabrol, La réforme du Bréviaire et du Calendrier, Bloud & Cie 1912, p. 8-10: « Les réformateurs n'ont pas craint de toucher d'une main hardie à ce psautier romain qui, par sa vénérable antiquité, avait paru intangible aux prédécesseurs de Pie X, animés comme lui du désir de réformer la liturgie. De plus, il n'est pas possible de ne pas voir la portée de ce fait pour l'avenir, au point de vue de l'histoire liturgique. C'est une porte ouverte par laquelle passeront bien d'autres réformes […] Les scrupules qui avaient arrêté Benoît XIV, Pie IX et Léon XIII, n'ont pas fait reculer Pie X. Il a porté sans hésitation sur ce vieil édifice la pioche des démolisseurs…» gli scrupoli che hanno fatto desistere Benedetto XIV, Pio IX e Leone XIII non sono serviti a fermare Pio X. Egli ha portato senza esitazione sul venerabile edificio il piccone dei demolitori).].
"La pioche des démolisseurs": il piccone dei demolitori, conoscendo quel che poi sarebbe successo mai metafora fu più profetica!
Così il Righetti descrive le violazioni operate dal Pio X nel Breviario che editerà del 1911.
a)
Il nuovo schema unico di Mattutino a 9 salmi costrinse ad abbandonare
la tradizione del Mattutino a 12 salmi che, come vedemmo a suo luogo, fu
la regola salmodica delle primitive comunità monastiche d'Oriente e
d'Occidente (ancora in uso presso gli orientali n.d.r.) nonché della stessa Chiesa romana nelle sue, antiche vigilie
di cui restano tuttora le vestigia nelle 12 lezioni del Sabato santo e
delle Messe delle Tempora.
b)
E' noto come l'ultima parte dell'Uffiaciatura notturna ha ricevuto il
nome di Laudes dai suoi tre salmi consecutivi 148 -149 -150, che anche
presso i greci vengono chiamati Lodi. Il loro impiego liturgico come
inni mattutinali si riscontra in tutti i riti della cristianità fin da
tempi remotissimi; anzi sono certamente un'eredità trasmessa alla
Chiesa dalla Sinagoga, presso la quale fanno ancora parte della
preghiera mattutina. Per abbreviare le Laudes, il nuovo Breviario ha
disgiunto i tre salmi, distribuendo rispettivamente il 148 e il 150 alla
domenica e al sabato. Il 149, perchè comincia col verbo cantare
anziché laudare, venne sfrattato dalle Laudes. E così d'ora innanzi il Rito Romano sarà l'unico in tutta la Chiesa in cui quella veneranda
parte dell'antichissima salmodia non sarà più al posto originario.
c)
I tradizionali Cantici biblici estranei al Salterio, che erano recitati
nel breviario antico alle Lodi, conforme l'uso seguito da tutti i riti
orientali fin dall'epoca più remota, nella nuova riforma non vennero
più mantenuti nello schema ordinario delle Lodi, ma relegati nello
schema penitenziale riservato alla Quaresima e alle vigilie. Lo schema
ordinario delle Laudes feriali ha adottato invece nuovi Cantici, più
brevi, che non hanno nulla in comune coll'antichissima tradizione
cristiana e che non si incontrano in nessuna liturgia orientale. Non si
spiega abbastanza questo trattamento di favore a beneficio di testi
nuovi e a scapito dei primi.
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