lunedì 3 marzo 2014

Gli scrupoli che hanno fatto desistere Benedetto XIV, Pio IX e Leone XIII non sono serviti a fermare Pio X. Egli ha portato senza esitazione sul venerabile edificio del Breviario Romano il piccone di demolitori.

Vorrei riproporre questo articolo all'attenzione dei nostri lettori.

Sulla Riforma del Breviario di Pio X Un grande liturgista, Dom Cabrol OSB, previde che quella riforma sarebbe stata solo il preludio di altre ben peggiori 
[Dom F. Cabrol, La réforme du Bréviaire et du Calendrier, Bloud & Cie 1912, p. 8-10: « Les réformateurs n'ont pas craint de toucher d'une main hardie à ce psautier romain qui, par sa vénérable antiquité, avait paru intangible aux prédécesseurs de Pie X, animés comme lui du désir de réformer la liturgie. De plus, il n'est pas possible de ne pas voir la portée de ce fait pour l'avenir, au point de vue de l'histoire liturgique. C'est une porte ouverte par laquelle passeront bien d'autres réformes […] Les scrupules qui avaient arrêté Benoît XIV, Pie IX et Léon XIII, n'ont pas fait reculer Pie X. Il a porté sans hésitation sur ce vieil édifice la pioche des démolisseurs…» gli scrupoli che hanno fatto desistere Benedetto XIV, Pio IX e Leone XIII non sono serviti a fermare Pio X. Egli ha portato senza esitazione sul venerabile edificio il piccone dei demolitori).]. 

"La pioche des démolisseurs": il piccone dei demolitori, conoscendo quel che poi sarebbe successo mai metafora fu più profetica!

Così il Righetti descrive le violazioni operate dal Pio X nel Breviario che editerà del 1911.


a) Il nuovo schema unico di Mattutino a 9 salmi costrinse ad abbandonare la tradizione del Mattutino a 12 salmi che, come vedemmo a suo luogo, fu la regola salmodica delle primitive comunità monastiche d'Oriente e d'Occidente (ancora in uso presso gli orientali n.d.r.) nonché della stessa Chiesa romana nelle sue, antiche vigilie di cui restano tuttora le vestigia nelle 12 lezioni del Sabato santo e delle Messe delle Tempora.

b) E' noto come l'ultima parte dell'Uffiaciatura notturna ha ricevuto il nome di Laudes dai suoi tre salmi consecutivi 148 -149 -150, che anche presso i greci vengono chiamati Lodi. Il loro impiego liturgico come inni mattutinali si riscontra in tutti i riti della cristianità fin da tempi remotissimi; anzi sono certamente un'eredità trasmessa alla Chiesa dalla Sinagoga, presso la quale fanno ancora parte della preghiera mattutina. Per abbreviare le Laudes, il nuovo Breviario ha disgiunto i tre salmi, distribuendo rispettivamente il 148 e il 150 alla domenica e al sabato. Il 149, perchè comincia col verbo cantare anziché laudare, venne sfrattato dalle Laudes. E così d'ora innanzi il Rito Romano sarà l'unico in tutta la Chiesa in cui quella veneranda parte dell'antichissima salmodia non sarà più al posto originario. 

c) I tradizionali Cantici biblici estranei al Salterio, che erano recitati nel breviario antico alle Lodi, conforme l'uso seguito da tutti i riti orientali fin dall'epoca più remota, nella nuova riforma non vennero più mantenuti nello schema ordinario delle Lodi, ma relegati nello schema penitenziale riservato alla Quaresima e alle vigilie. Lo schema ordinario delle Laudes feriali ha adottato invece nuovi Cantici, più brevi, che non hanno nulla in comune coll'antichissima tradizione cristiana e che non si incontrano in nessuna liturgia orientale. Non si spiega abbastanza questo trattamento di favore a beneficio di testi nuovi e a scapito dei primi.

 

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