domenica 10 marzo 2024

IL BREVIARIO ROMANO del Monaco Dom Edmondo Battisti OSB

La prima grande opera di divulgazione liturgica è stata eseguita dell'indimenticabile monaco benedettino Dom Edmondo Battisti OSB, a lui va tutta la mia e la nostra riconoscenza. Senza di lui non avremmo potuto mettere on-line la ricchezza del Breviario Romano. Ad oggi opera tipografica irriproducibile per i costi elevatissimi! Vi chiedo o amici di pregare per la sua anima e per tutte quella anime buone che hanno permesso la realizzazione di tale opera, e anche un po' per me. 
 
O Padre Edmondo perenne sia la tua memoria!


 
E' stato fatto un lavoro immenso per scansionare tutto il Breviario Romano ora è disponibile per tutti i sacerdoti e chi volesse pregare. Ho provveduto a rendere disponibile una versione più alleggerita e ottimizzata per Ipad/Tablet. Lo so, il cartaceo ha tutto un sapore diverso per pregare, mi riserverò volentieri di consegnare tutte le scansioni in HD solo per l'Editore (serio) disponibile a stampare una copia anastatica.

  

 
 
 
PREFAZIONE 
DEL PADRE DON EDMONDO BATTISTI O. S. B.
AL SUO BREVIARIO ROMANO BILINGUE



Innanzi tutto siano grazie infinite a Dio, ottimo massimo datore d'ogni bene, che, sia pure attraverso fatti che lunghe e ostacoli non pochi nè leggeri, finalmente ci concede di poter dare alla luce quest'altro lavoro.

In secondo luogo siano grazie degne a quanti con la parola e più coll'opera ci sono venuti in aiuto nell'ardua impresa.
Tra questi è doveroso ricordare suor Elena Reggio delle Dorotee di Genova, nipote del fu Mons. Tommaso Reggio - Arcivescovo di quell'illustre metropoli – passata a miglior vita fin dal 13 novembre 1926, anima eletta vera apostola della liturgia, che, in mezzo a mille contrarietà, la coltivò e divulgò appassionatamente, sostenuta dalla sicura e illuminata coscienza di essere sulla via maestra, regale della pietà cristiana, facendo immenso bene a se e intorno a sè. Ella, se non proprio ideò, certo influì molto a farci decidere alla difficile impresa. È doveroso ricordare il Rev.mo P. D. Bonifacio M. Bolognani O. S. B., Abate di questa nostra Badia di Finalpia, anima dolce e piena di carità, zelante sommo di tutto ciò che riguarda la cultura e pietà liturgica, chiamato anche lui al premio eterno nel radioso giorno di Pasqua di quest'anno (5 aprile 1931): egli e assecondò per quanto seppe e poté l’opera e prima di morire la volle particolarmente ricordare e benedire. E nutriamo fiducia che la benedizione del Padre morente non sia caduta invano. Per ambedue chiediamo, a quanti beneficeranno di questo nostro lavoro, un ricordo al Signore.

Insieme ad essi, che pur sospirarono tanto questo giorno, è doveroso ricordare tutte quelle anime buone che colla preghiera incessante e coll’offerta di sacrifici hanno fatto dolce violenza al Signore per la realizzazione di quest'opera. È doveroso ricordare ancora tutti quelli specialmente — tra cui eminenti Porporati ed eccellentissimi Vescovi — i quali con fede hanno anticipato la loro quota e cosi sostenuto in parte le prime, improrogabili, ingenti spese di stampa. Ricordiamo infine gli artefici tipografi che con pazienza e perizia hanno assolto il loro non facile compito.

Ed ora lo scopo di questo nostro nuovo lavoro?...
Esso è intuitivo: venire cioè in aiuto a quanti o per dovere o per divozione recitano l'Ufficio Divino; apra tutti una vena antica e sempre nuova, copiosissima purissima, deliziosissima di soda pietà cristiana, un nuovo ricchissimo tesoro quanto meno di cultura religiosa soprattutto di pascolo o lettura spirituale.

È risaputo infatti che il Breviario Romano nel semplice testo latino presenta delle oscurità anche per chi conosce il latino, anche, senza voler far torto a nessuno, per non pochi del Clero; dacché, con tutta la migliore intenzione, non sempre essi hanno per lo meno comodità di dissipare queste oscurità. Che dire poi chi conosce poco o punto il latino?...

Il Breviario Romano poi è libro interamente divino per l'Autore, per il contenuto e per lo scopo. È libro quale davvero han posto mano e cielo e terra. È libro che condensa meravigliosamente bene grandissima parte della sapienza ecclesiastica, della pietà cristiana, tanto  che per vari secoli, al dire del chiarissimo D. Cabrol, non v'era altra cultura intellettuale che quella del Breviario, e tutta l'educazione dei Chierici tendeva a renderli atti alla recita e all’intelligenza di esso. È libro che sviluppa e compie il Messale, come è detto diffusamente nella nostra Introduzione generale a questo lavoro.
 
In vero il Breviario racchiude, almeno nei tratti principali, tutta la parola di Dio rivelata, dall'antico al nuovo Testamento; contiene tutta la vita di Gesù Cristo, della Vergine SS., dei nostri cari Santi, i veri, soli e grandi eroi degni d'imitazione; riporta i discorsi e le omelie dei grandi geni del Cristianesimo di tutti i secoli, a incominciare dagli Apostoli, ai Ss. Padri fino
agli ultimi Dottori e Pontefici.
Inoltre il Breviario è la più alta espressione della poesia ispirata, specie nel Salterio, detto perciò anche Canzoniere Davidico, e negli Inni. È la più solenne e insieme semplice espressione delle verità della nostra santa Fede lungo il ciclo liturgico delle feste Annuali. È la storia genuina della nostra origine, della nostra vera condizione prima e dopo la colpa, prima e dopo la Redenzione; è la storia della madre nostra, la Chiesa e quindi la storia... nostra.

Ma il Breviario è soprattutto il libro d'oro che la Chiesa mette in mano alla porzione più eletta dei figli suoi, dal Pontefice SS. all'ultimo Parroco di campagna dal Sacerdote più dotto all'umile suora claustrale, a finché a nome suo rendano a Dio giornalmente, e più volte al giorno, il tributo della dovuta lode, ne facciano pascolo delle loro menti, cibo dell'anima per le mistiche ascensioni.

Che se il Breviario di fatto ora è il libro degli Ecclesiastici, la Chiesa però non ha mai inteso farne un loro monopolio esclusivo: solo la mancanza di fede, di fervore e di sufficiente cultura, da molto tempo l'ha ristretto a questa classe di persone; la Chiesa ha sempre ardentemente desiderato ch'esso sia, il libro anche degli altri figli suoi, anche laici, come lo era in passato; come, grazie al provvidenziale attuale rifiorimento , liturgico, indizi confortanti promettono di ritornare a tempi nostri.

Oh sì, non si vergognino i nostri bravi fedeli di rivolgere fra le loro mani questo libro affatto "divino"! esso n'è ben degno e n'ha pieno diritto. Riprendano sfogliarlo con serietà e con fede, e constateranno subito la loro mente arricchirsi di nuove, preziose, vita e cognizioni, la loro anima nutrirsi di cibo abbondante e delizioso, il loro cuore riboccare di affetti santi ed elevanti. Troveranno in esso abbondantemente quanto più e di meglio v'ha di vero, di bello, di buono conoscere, amare, servire, lodare Iddio, primo principio ed ultimo fine di ogni cosa, sola e vera e piena felicità nostra presente e futura.

Quanto alla versione del testo sacro abbiamo cercato che fosse possibilmente letterale. Pur adottando in generale la versione del Martini, l'abbiamo però modificata, sulla scorta di  versioni recenti ed accreditate, dove o la dizione ci è parsa meno moderna o l'espressione meno chiara; e a renderla sempre più chiara siamo permessi a volte di aggiungere tra parentesi qualche parola esplicativa. Qualcuno forse avrebbe desiderato una versione poetica degl'Inni per ritrarne meglio anche in italiano forza e freschezza originale, ma l'abbiamo scartata proposito perché simili versioni, per quanto ben fatte sono spesso, pare a noi, a scapito del pensiero e della semplicità del testo in grazia della rima, ed anche perché in ogni caso la poesia richiede un fraseggiare scelto che non è di tutte le intelligenze, come vuol essere la versione di questo nostro Breviario.

Per le note abbiamo pure attinto a volte al Martini e, per quanto riguarda i Salmi, al Willy, ma nella massima parte esse sono frutto di lavoro personale, eccezione delle note dalla Domenica di Settuagesima fino alla IV Domenica di Quaresima e di qualche altra nel Proprio dei Santi, che abbiamo preferito toglie quasi alla lettera dalla stupenda opera "La S. Scrittura" del Sac. Dain Cohenel [al secolo don Dolindo Ruotolo, NdR] , tanto esse ci sono sembrate ben ed esaurienti. Circa le citazioni dei testi scritturali, noi introdotte, tengano presente i poco pratici di libri sacri, che non tutti gli editori di Bibbie ne numerano i versi alla stessa maniera, e noi in questa parte non sempre abbiamo seguito un unico testo.

I disegni ed illustrazioni, a nostro giudizio in genere assai riusciti, sono lavoro paziente di un'ottima quanto valente suora di S. Giuseppe, eseguiti dalla Zincocelere Fratelli Confalonieri di Torino. Molti soggetti li abbiamo suggeriti noi, traendo l'ispirazione dal sacro testo: es., per il Salterio ci han porto il soggetto gl'Inni ambrosiani che cantano i giorni della creazione, per Domeniche dalla Settuagesima a Pasqua e per quelle dopo Pentecoste le Lezioni del I Notturno. Gli altri li abbiamo lasciati al genio dell'artista. La quale nel segno frontale a principio ha voluto rappresentare alto a destra la SS. Vergine — l'onnipotenza supplicante— che prega per la Chiesa e con la Chiesa, e a sinistra Gesù in atto di dirle : Chiedi, o Madre, tutto quello che vuoi e io lo farò. Sotto, due Angeli presentano le preghiere della Chiesa simboleggiate nell'incenso e nei profumi. In basso, al centro, lo Spirito Santo ispira i Dottori massimi nel comporre sermoni e specialmente omelie sui Vangeli, e cioè : S. Agostino con accanto l'aquila di S. Giovanni Evangelista; S. Gregorio Magno con il bue di S. Luca; S. Girolamo con l'uomo di S. Matteo,  S. Ambrogio col leone di S. Marco.

Il presente Breviario esce secondo l'ultima edizione vaticana ed aggiornatissimo. Essendo risultato complessivamente di oltre 5000 pagine, abbiamo curato di fare un formato ed una divisione che alla praticità unisca l'economia. E per ridurre al minimo possibile il volume  centrale e in proporzione anche i fascicoli, abbiamo eliminato da esso tutto quello che non serve l'uso giornaliero (cioè Introduzione, Rubriche generale Calendario ecc.) e ne abbiamo
fatto un volumetto separato. Così abbiamo un volume unico centrale, di circa 1200 pagine, contenente: l'Indice, con numerazione a sè contrassegnata da un asterisco o stelletta, l'Ordinario che inizia l'enumerazione regolare, il Salterio e i Comuni coll'Appendice. Il resto, cioè il Proprio del Tempo e dei Santi, è stampato in 9 più 9 fascicoletti (complessivamente 18) di circa 240 pagine l'uno, da inserire comodamente, due per volta, cioè uno per qualità, secondo il tempo, ai lati del volume centrale, che perché dev'essere rilegato a soffietto.

Chi si intende un po' del costo della stampa in generale, e di Breviari in particolare, non può non convenire che a prezzo inferiore non è assolutamente possibile scendere, almeno per ora. Perciò confidiamo che si farà buon viso a questa nostra nuova e prima pubblicazione del genere in Italia, e che essa avrà la più larga accoglienza.

Anime buone, che tanto l’avete sospirata ed attesa quest'opera, noi l'affidiamo a voi. Par parte nostra abbiamo cercato di fare tutto quello che abbiamo saputo e potuto: a voi ora fare il resto, cioè farlo conoscere e amare, acquistare da tanti, e vorrei poter dire da tutti così che si abbia a procedere presto a nuove... ulteriori ristampe, a gloria di Dio ed a santificazione delle anime.

Finalpia, Natività del Signore, 1931.

D. Edmondo Battisti O. S. B