Verso la fine del 1841, appariva sotto gli auspici dell'Arcivescovo di Parigi, il primo volume dell'Anno Liturgico di Dom Guéranger. Negli anni che seguirono apparvero successivamente altri volumi; e quando Dom Guéranger morì, nel 1875, lasciando l'opera incompiuta, uno dei suoi monaci, Dom Lucien Fromage, la continuò con lo stesso spirito, con la stessa pietà e con la stessa dottrina. Occorse più di mezzo secolo per condurre a fine questo capolavoro che ha potuto in seguito essere imitato, ma che non potrà mai essere sostituito. Esso è davvero la sorgente di quella corrente di vita spirituale che caratterizza il nostro tempo, e che è stata chiamata la pietà liturgica con tutte le conseguenze che ne derivano nella vita pubblica e privata, di una comprensione più perfetta della Messa, di una unione più profonda alla preghiera e alla vita della Chiesa.
A distanza - ha notato il biografo di Dom Guéranger - e quando si abbraccia con lo sguardo l'opera di pace, di forza e di luce che si è compiuta silenziosamente nelle anime alla lettura di un libro che è stato tradotto in quasi tutte le lingue d'Europa ci si può domandare se l'Anno Liturgico non è stato la più bella la più efficace di tutte le ispirazioni dell'Abate di Solesmes.
Chi potrebbe calcolare la penetrazione dolce e tranquilla di questo insegnamento universale da cui le anime, quando l'hanno una volta gustata, non possono più distaccarsi, come se vi riconoscessero l'accento della Chiesa e il sapore del loro battesimo?. . .
In questa edizione, si ritroverà il testo stesso di Dom Guéranger. Tuttavia, avendo la Chiesa in cinquantanni soppresso alcune feste e avendone istituite delle altre, l'opera ha dovuto anch'essa subire alcune soppressioni ed essere provvista di capitoli nuovi. D'altra parte, i recenti progressi delle scienze storiche hanno portato la luce sull'origine di alcuni riti; piuttosto che modificare quanto ne diceva Dom Guéranger, si è preferito abitualmente porre in nota gli schiarimenti che sono sembrati indispensabili.
Con questa nuova edizione, poi, si è potuto ridurre l'opera da cinque a due volumi (in carta india), in modo da renderla più accessibile al pubblico. Sotto questa nuova forma, si spera che l'Anno Liturgico troverà buona accoglienza, e che i fedeli gli conserveranno la fiducia che da un secolo non è mai venuta meno.
Prefazione della Nuova Edizione, 1956.